La fluorangiografia è un esame utilizzato già da numerosi anni per la comprensione, la diagnosi e la terapia delle patologie retiniche. La procedura diagnostica utilizza una particolare macchina fotografica per catturare immagini in rapida sequenza del fondo oculare. Un liquido specifico (fluoresceina sodica) è iniettato in una vena del braccio all’inizio dell’esame. Questo liquido raggiunge e rende visibile la circolazione della retina e della coriode in poco più di 12 secondi.
La fluorangiografia consente lo studio della circolazione retinica in vivo ed è particolarmente utile in alcune patologie, quali -ad esempio- la retinopatia diabetica e le occlusioni venose della retina.
Caratteristiche della fluoresceina
La fluoresceina sodica è un composto chimico altamente fluorescente, noto fin dal secolo scorso, che assorbe la luce blu (picco d’assorbimento alle lunghezze d’onda comprese fra i 465 e i 490 nm). La fluorescenza si manifesta a lunghezze d’onda comprese fra i 520 e i 530 nm (giallo-verde).
Il dosaggio nell’adulto è pari a 500mg iniettati per via endovenosa. Circa l’80% del colorante iniettato si lega alle proteine del siero; solo la parte restante manifesta la fluorescenza quando eccitata da una luce con lunghezza d’onda appropriata. Il colorante è metabolizzato dai reni ed è eliminato con le urine entro 24-36 ore.
Effetti collaterali includono una colorazione bruna delle urine per lo stesso intervallo di tempo ed una lieve colorazione giallognola della cute, che scompare in poche ore.
Indicazioni alla fluorangiografia
Le patologie che più spesso richiedono l’esecuzione di una fluorangiografia sono quelle di origine vascolare (coroideale o retinica). Le immagini sono utilizzate per determinare l’entità del danno, sviluppare un piano di trattamento o monitorare i risultati del trattamento.

A sinistra: Ipofluorescenza causata da emorragia retinica superficiale. A destra: Iperfluorescenza causata da membrana neovascolare sottoretinica (in corso di degenerazione maculare senile)
L’interpretazione del quadro fluorangiografico si basa sull’eventuale identificazione di aree che mostrano una fluorescenza superiore (iperfluorescenti) o inferiore (ipofluorescenti) rispetto alla norma.
Angiografia al verde indocianina
L’angiografia con Verde di Indocianiana (ICGA) è un’esame del tutto identico alla Fluorangiografia come metodica di esecuzione, con l’eccezione che il colorante iniettato è in questo caso Il Verde di Indocianina. L’indocianina manifesta fluorescenza se stimolata da luce infrarossa (invisibile). Le caratteristiche fisico-chimiche dell’Indocianina permettono una migliore visualizzazione della circolazione coroideale (rispetto alla fluoresceina), estremamente utile per la diagnosi precoce di degenerazione maculare.
Il dosaggio nell’adulto è pari a 25 mg iniettati per via endovenosa. Circa la totalità del colorante si lega all’Albumina sierica e ciò permette che l’Indocianina venga ritenuta all’interno della circolazione coroideale fenestrata e che fuoriesca solo in caso di difetti vascolari gravi. Il colorante è metabolizzato nel fegato ed è eliminato con la bile entro 24-48 ore. Per le sue caratteristiche fotosensibilizzanti, in caso di stravaso durante l’infusione è indicato non esporre per 24-36 h ore la zona cutanea interessata alla luce solare o a fonti di radiazioni ionizzanti.
Indicazioni all’ angiografia con Verde Indocianina (ICGA)
L’esame è indicato in tutte le patologie che interessano il circolo vascolare coriodeale. Attualmente è l’esame “Gold Standard” nella diagnosi e nel follow-up delle membrane neovascolari subretiniche.
Complicanze e reazioni avverse
La fluoresceina e il Verde di Indocianina sono ben tollerate dalla maggior parte dei pazienti; l’angiografia rappresenta comunque una metodica d’indagine invasiva con un rischio associato di complicanze. Per questo motivo presso il Centro Salus è sempre presente un anestesista durante l’esecuzione dell’esame. Reazioni avverse si verificano in circa il 5-11% dei pazienti e possono manifestarsi in forma lieve o severa. Nausea e vomito sono le più comuni e di norma non richiedono un trattamento. Complicanze più gravi (e rare) includono edema della laringe, broncospasmo, sincope e reazioni anafilattiche.
* Musa F et al. Adverse effects of fluorescein angiography in hypertensive and elderly patients. Acta Ophthal Scand 2006;84:740-42;
**Yannuzzi LA et al. Angiography complication survey. Ophthalmology 1986;93:611-617.